Data fissata.
Chiesa trovata.
…e ora tocca al mio abito da sposa!…”tutto il resto può aspettare”.
Abbiamo scelto di sposarci a Roma anche se la tradizione vorrebbe che ci si sposa nella città di origine della sposa, ma Roma mi accolse con la mia valigetta piena di sogni ed è comunque una città “di famiglia” (mio Papà e il mio futuro marito sono nati e cresciuti a Roma ed è una città che sento comunque mia).
In ogni caso non era mia intenzione escludere le città significative per la nostra coppia e per questo motivo le bomboniere le abbiamo scelte a Milano (dove lo sposo viveva già da più di un anno e mezzo) e quando Mamma mi ha chiesto di scegliere l’abito a RC non ho saputo dirle di no e anche solo per fare un tentativo, ho deciso di scendere giù, farla felice e provarne qualcuno…mi son detta “chissà magari riesco a portare anche un po’ della “piccola me” nel mio matrimonio“.
Ricordo che chiesi a tre mie care amiche di accompagnarmi ma onestamente non mi aspettavo una risposta positiva, in fondo dovevamo fare un lungo viaggio in treno e si trattava solo un weekend per un paio di tentativi in due atelier con poche speranze di riuscire subito a trovare “quello giusto”…eppure sia S. che C. decisero di farmi davvero un grande regalo: presero il treno con me e dopo 8 ore di viaggio arrivammo nella mia città natia.
Non avevo un modello ben chiaro in mente… diciamo che avevo escluso il pizzo e il bianco “troppo bianco”, avevo escluso modelli troppo stretti o troppo “morbidi”e infine inizialmente avevo anche escluso il velo…
Ci siamo avviate al primo appuntamento il giorno dopo il nostro arrivo, erano con me la mia Mamma, S., C. e la mia testimone C.
La prima domanda che viene fatta alla futura ed emozionta sposa è: “come te lo immagini il tuo abito da sposa?” è già in quel momento, se non hai le idee ben chiare, inizi ad entrare nel panico con l’incubo di ore di prove di abiti uno più bello dell’altro o uno peggio dell’altro, con la sensazione di perdere solo tempo, per fortuna a me non è andata così!
In tutto ne avrò provati 6/7 e penso di essere stata davvero fortunata! I primi due provati erano due modelli completamente opposti per capire “il filone da seguire” ed ho avuto la conferma dei modelli da escludere come avevo immaginato, poi abbiamo “affinato” le prove.
Il modello scelto era un abito intero che aveva una parte stretta in vita e la “gonna” che si ampliava verso il fondo, uno rosa cipria molto romantico senza nessuna applicazione, l’altro sul bianco con qualche applicazione “luccicante” sul decolté e un po’ più diritto nella parte inferiore.
Ero indecisa, uno ricordava i miei sogni romantici di ragazza e di futura sposina (scoprii allora il color cipria e me ne innamorai) l’altro invece mi faceva sentire un po’ “più donna”, era più elegante e “impegnativo”…lo vedevo molto “da sposa”.
Li ho riprovati entrambi per una seconda volta ma in effetti non riuscivo a decidere se essere coerente con chi sono o pavoneggiarmi con un abito impegnativo e sicuramente più vistoso (d’altra parte si sa la Sposa al proprio matrimonio è davvero protagonista), dopo poco ha chiamato Papà e ci ha raggiunti in atelier e così ho indossato entrambi i modelli per lui, ho iniziato con quello “da sposa” ma davanti a quello cipria ho visto in lui degli occhi lucidi che hanno parlato più di qualsiasi altra parola… inutile dire quale tra i due ho scelto…
Il mio abito da sposa color cipria così semplice mi faceva stare bene e la “gonna” (la parte sotto dell’abito) che poteva sembrare ingombrante, la trovavo comoda anche per ballare e poi vi confesso che ho ceduto sul velo…un volta provato mi sono davvero emozionata.
Da quel giorno ogni volta che qualche mia amica si è sposata ho sempre chiesto come è andata la “dinamica” della scelta e ho capito che la maggior parte delle volte “è l’abito a scegliere te e non tu a scegliere l’abito” perché parti con un’idea che poi piano piano, prova dopo prova, specchio dopo specchio, viene confermata o smentita senza nessuna regola precisa… e questo momento per ogni sposa (a prescindere da come andrà il matrimonio) resterà un momento “magico e indimenticabile”, anche quando ci sono gli imprevisti dell’ultimo momento, quelli imprevedibili e ai quali mai si è preparati…
Il mio consiglio a te che stai provando tanti abiti in tanti posti diversi…ricorda di “ascoltare te stessa” prima di chiunque altro…sceglilo e lasciati scegliere…sull’altare il tuo futuro marito dovrà riconoscerai!
…e tu che abito hai indossato il giorno del tuo matrimonio? O quale sogni di indossare? e un volta scelto…è andato tutto liscio?…
…unisci anche tu il tuo puntino…
Un abito alla Audrey Hepburn color avorio…che nostalgia.
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Che bella nostalgia… 🤗
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Molto..23 anni or sono..
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Wow!
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😉
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E…. questo me lo sento mio è dico, è l’abito che sceglie la sposa, a me è successo così.
Quando entrai in negozio ne vidi uno sul manichino, era meraviglioso, color panna con qualche Micro cristallo qua e là pezzo unico scollatura dritta e stretto in vita…. era spettacolare nella sua semplicità ma sapevo che ahimè non potevi permettermelo per via del fisico.
Col mio fisico (ormai cambiato) ero convinta che mi stessero bene quelli a”stile impero”, feci smontare una vetrina il risultato uno schifo pazzesco.
Provai uno spezzato in voga anni fa pessimo. Presi coraggio e chiesi alla commessa “solo per curiosità e per sfizio mi fa provare quello sul manichino?”
Be uscii dal camerino con quell’atto vidi mia madre, mia suocera, mia cognata e la mia amica con gli occhi lucidi… era lui fin dal principio mi stava aspettando.
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Grazie per il tuo puntino! Che emozione! 🤗
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Totalmente d’accordo…e’ L abito a scegliere te…io sono partita con niente pizzo….e poi invece me ne sono innamorata….emozioni indimenticabili…..
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Pensavo di aver deciso quale sarebbe stato il modello più indicato per me. Ne avevo visti alcuni ad una fiera e avevo preso su un catalogo per poi andare in negozio a rivederli. Mi sono recata in questo piccolissimo atelier di Milano fiduciosa che questo abito stile impero coprisse bene le mie rotondità evidenti. Mi ha accolto la titolare. Uno scriciolo biondo con uno spiccato talento per gli abiti da sposa…e molto persuasiva. Ha tirato fuori l’abito che avevo scelto e quelli che lei avrebbe visto bene su di me. Tutti gli abiti erano dei due pezzi. Mi ha messo davanti ad uno specchio ed ha iniziato a creare e a lasciare che immaginassi con lei come sarebbe stato. La gonna era di un abito invece il top di un altro ,le maniche velate erano in prova,attaccate su con uno spillo,La taglia non era la mia. Ma tutto aveva una poesia. Tutto era realizzabile. No il velo no. No il pizzo no. Si la seta si. Scollato al punto giusto..e piano piano l’idea prendeva forma. Poi mi ha messo da sola davanti allo specchio con un bouquet in mano e i miei occhi (come ora) erano talmente lucidi che sapevo..l’abito mi aveva scelto. Perché potessi sentirmi felice e a mio agio nel giorno del mio matrimonio. E così è stato…
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Grazie per aver unito anche il tuo puntino…
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