Sono a casa, fuori piove e sono alle prese con le pulizie necessarie e alle quali non posso certo sottrarmi! Accendo la radio cercando un po’ di compagnia e in un primo momento trovo questa meravigliosa canzone Perfect- Ed Sheeran  che decido di ascoltare sul divano rosso accanto alla radio, chiudo gli occhi e vorrei fermare il tempo… ma la canzone finisce nel momento in cui iniziano a parlarci sopra, apro gli occhi, mi alzo e inizio a prendere le mie armi: detersivi, spugnette e panni in microfibra ma continuo ad ascoltare.

Il tema proposto alla radio è: “Il senso di un viaggio è il viaggio o la sua meta?”… inizio a farmi una mia idea ma non ho le idee chiare, ascolto e continuo a riflettere: “Il viaggio”. 

Un viaggio inizia sempre con una meta… o no? Ma se durante il viaggio qualcosa cambia, noi cambiamo…forse anche la meta può cambiare. 

Penso.

Arrivo a tante risposte provo a metterle in ordine e scopro di non trovare un “ordine”.
Innanzitutto se pensiamo al viaggio nel senso stretto del “viaggiare: quindi prendere un mezzo di trasporto, una guida turistica e una valigia, direi che il senso del viaggio è la meta, una meta che ci incuriosisce, che vogliamo scoprire, che abbiamo desiderato raggiungere e che può conquistarci o deluderci, ma lo scopriremo solo arrivati.
Allo stesso tempo se viaggiamo per lavoro, per esempio, è sempre la meta la parte più importante che “dà il senso” perché solo quando arriveremo scopriremo se riusciremo a chiudere una trattativa e/o a farci firmare un contratto, o no? Ma a questa teoria trovo un’eccezione di viaggio tra le mie esperienze: il viaggio “a tappe”, mi spiego meglio. Se noi partiamo per un viaggio con una meta finale ma lo organizziamo non con un viaggio diretto ma con un viaggio a tappe, ogni tappa sarà una piccola meta e il nostro umore potrà cambiare di tappa in tappa al punto da poter arrivare alla meta finale ed essere più soddisfatti delle piccole cittadine visitate durante il tragitto, o anche decidere di fermarsi in una di quelle tappe intermedie senza mai raggiungere la meta finale. Ecco quest’ultimo esempio dà rilevanza al viaggio più che alla meta.

C’è una donna che conosco e che mi ha aiutata in un momento delicato della mia vita, che ha deciso di concedersi un periodo “sabbatico” e viaggiare con o senza meta finale non so… ma so per certo che ci rende partecipi a distanza con il suo profilo instagram e il suo blog… seguitela se vi va e scoprirete posti bellissimi e dettagli che riempiono di emozione. (http://www.25esimaora.com/)

Ma se il viaggio fosse solo una metafora per parlare della Vita allora questo blog non può che propendere per la tesi che “il viaggio è la parte più importante e non la meta” perché la meta è il disegno della vita ma per ottenerlo durante il viaggio bisogna unire i puntini

… e tu cosa ne pensi? Il senso di un viaggio è il viaggio o la sua meta? …

… unisci anche tu il tuo puntino…