Quarantena. Smartworking. Videocall del team: et voilà un nuovo collega entra nel nostro gruppo! Si presenta: classe ’94 … in un secondo penso: cosa succedeva nella mia vita in quell’anno? Il mio primo bacio!

Ricordo tutto di quella sera: era 5 Marzo 1994, ma andiamo con ordine.

Lui, 3 anni più grande di me, giocatore di basket a Reggio anche se del Nord: bello bello …ma aiutatemi a dire Bello!… almeno per me lo era eccome! 😍

Ci avevano finalmente presentato dopo il milionesimo sguardo dapprima rubato e poi ricambiato al centro sportivo della mia città. Eravamo due caratteri timidi che facevano fatica a trovare il coraggio o l’occasione giusta per avvicinarsi, nonostante lui con i suoi amici tanto timido non lo era, vedevo i suoi occhi cambiare quando incrociavano i miei.

Superato il momento presentazioni ci fu lo scambio di numeri di telefono… fisso! Eh sì perché non c’erano cellulari e messaggini, lì bisognava dimostrare da subito la volontà di cercarsi perché da una parte, lui doveva superare il controllo di mia madre che se rispondeva lei partiva il terzo grado e se non rispondeva lei alzava dall’altra parte per chiedere “chi è?”, se invece chiamavo io – sempre con i minuti contati per non destare sospeti in casa e alzate di cornette – dovevo sperare fosse nei paraggi perché non viveva in un appartamento ma nel comprensorio sportivo con il telefono in comune… diciamo che da subito bisognava prendere le misure ed entrare in sintonia!

Iniziammo a sentirci al telefono ma la voglia di rivedersi era tale per cui volevamo incontrarci il prima possibile e così le mie amiche da subito coinvolte, più o meno direttamente, organizzarono di Domenica un’uscita “in massa” a copertura per potermi permettere di uscire con Lui senza fare insospettire mia madre… eravamo così tanti tra le mie amiche e i suoi amici che già avevo messo in conto che sarebbe stato difficile restare soli… e invece un po’ camminavano avanti loro, un po’ lenti noi, siamo arrivati davanti al locale.

Il suddetto locale, che ormai è chiuso da anni a Reggio, era ad angolo tra due vie una principale su cui c’era l’ingresso ed una meno trafficata, quindi Lui pensò bene di dire a tutti che noi avremmo aspettato nell’altra via e di venirci a chiamare se e quando ci avessero trovato posto. Mi teneva sempre per mano, sorrideva mentre io ero in uno stato perenne di tachicardia e rossore in viso, davvero incredula che lui, proprio lui… bello bello bello.. non solo si era accorto di me, ma sorrideva dolcemente e senza timore davanti alle difficoltà che erano evidenti nello stare con “una come me”.

Beh, a questo punto della storia, girato l’angolo abbiamo trovato un po’ di solitudine e con un solo lampione ad illuminare tutta la “vietta” si creò una bella atmosfera, mi fece sedere su uno di quei pali antiparcheggio molto presenti negli anni ’90 nella mia città (e di cui sotto trovate una foto) ecco, comodamente seduta lì su, appoggiando i piedi sul blocco centrale, guadagnavo almeno 30 centimetri e così la distanza in altezza tra noi era tale che baciarsi fu comodo oltre che meravigliosamente romantico.

Anni ’90 i pali antiparcheggio

Ricordo che avevo dubbi (e se capisce che è il mio primo bacio e mi lascia?) , insicurezze (ma come lo devo baciare?), paure (e se non gli piace come bacio e mi lascia?) … io me le ricordo quelle paranoie e sono così felice col senno di poi che quel mio primo bacio si sia portato via tutto questo per lasciare spazio al primo sentimento di Amore che io abbia provato in vita mia! Perché io l’ho amato tanto in quei mesi che abbiamo passato insieme, e mi sono sentita tanto amata a mia volta, nonostante le tantissime difficoltà nel vederci, nel sentirci e nel vivere la nostra storia… nonostante anche le mie guance rosse che anche dopo mesi continuavano a colorare il mio volto in perfetto stile Heidi. 👇

Le guance rosse come Heidi 😊

Vedersi non era facile ma ogni occasione cercavamo di sfruttarla al massimo, i suoi amici e le mie amiche erano davvero i nostri complici in prima linea facendo di tutto e di più. Ragazzi quanto mi sono sentita amata io in quei mesi lì non avete idea! … quando si dice il primo bacio al primo Amore!

La nostra storia finì non perché finì l’Amore tra noi ma perché lui si trasferì in un’altra città e una storia a distanza poteva solo farci stare male e forse rovinare tutti i momenti belli e rubati vissuti insieme… non fu facile accettare che la nostra storia era arrivata al capolinea ma si concluse con un cd in regalo e questa canzone che mi dedicò con la promessa di pensare sempre a lui quando la ascolto… e ancora oggi è così:

Quando un giorno sarai lontana (Jovanotti)

… “la nostra numero 2” …

In tutti questi anni siamo rimasti indirettamente e direttamente in contatto, siamo felici di non esserci persi e soprattutto di non essere rimasti solo un ricordo nel cassetto.

…e tu che ricordo hai del tuo primo bacio?…

…unisci anche tu il tuo puntino…