Oggi Ferragosto 2020 ho sentito un’amica dell’università, sono a casa senza le bimbe e ne approfitto per sentire Amiche lontane che non sento da un pò in modo da avere tempo per raccontarci un pò questi primi mesi di questo 2020 così “fuori dal comune”.

Questa mia Amica D. quando la conobbi mi sembrava “la prima della classe”, era quella sempre sul pezzo, quella sempre pettinata come fosse appena uscita dal parrucchiere, quella vestita con i colori pastello. Sembrava far parte di quelle ragazze che la nuvoletta di Fantozzi non prende in considerazione.

Poi un giorno abbiamo pranzato insieme e lei mi raccontò una di quelle storie d’Amore che pur non avendole vissute le “senti” per empatia, per come l’ha raccontata, per come l’ho immaginata… non so. Forse quella sua storia semplicemente prese il mio romanticismo e l’annaffiò… al punto che oggi, quando ci siamo sentite per il suo compleanno è tornata protagonista dei nostri racconti e io mi sono “accesa”.

Scrivo questo post su una sua storia solo dopo che lei mi ha dato l’ok a raccontarla anche se come sempre non scriverò nomi per intero.

Erano gli anni del liceo, lui più grande di lei di qualche anno quei pochi che in quel periodo ti fanno vedere lui come sicuro e intraprendente che “guarda quelle più grandi” e tu che ai suoi occhi sei “carina ma piccola”. Ma lui l’aveva notata, si cercavano con lo sguardo, si guardavano, si osservavano e appena ci fu la possibilità si conobbero.

Lui N. seppur attratto da lei, dopo solo pochissimi giorni, senza mai baciarla ma tenendola spesso per mano, la lasciò. Spiegazioni? “motivi personali”… lei aveva il cuore a pezzi, ma capiva di volerlo nella sua Vita, comunque. Avrebbe trovato uno spazio per lui che, nonostante la delusione che le aveva dato era un bravo ragazzo, era simpatico, era una persona che non voleva dimenticare, che non voleva perdere per strada. E così finita la scuola rimasero in contatto.

Lui si iscrisse a Torino in Ingegneria, lei rimase in quel liceo dove tutto le parlava di lui anche senza lui.

Nei successivi 4 anni si sentivano al telefono, si scrivevano lettere e quando la conobbi io, quel primo anno di università lei non sapeva cosa fare.

In quei primi 4 anni di telefonate e lettere, entrambi “danzavano” in maniera asincrona, le loro storie d’Amore con altri si alternavano e così quando lei soffriva a causa di una storia andata male N. le stava vicino, la supportava, la faceva parlare e piangere e le ricordava sempre quanto fosse una ragazza speciale ma poi lui si fidanzava e D. iniziava ad essere gelosa e così si alternavano tra amicizia e amore...

Oggi mi raccontava che in questi anni entrambi hanno ‘messo sù famiglia’, hanno un lavoro stabile e una loro vita sociale in città diverse, e che sono riusciti a rimanere in contatto e a ‘seguirsi a distanza’.

Lui sembra che prima di sposarsi abbia bruciato tutte le lettere di lei del periodo universitario, gesto a lei incomprensibile… o meglio incomprensibile per come lei pensava di conoscere lui. Cioè lui per simboleggiare alla futura moglie di volere e amare solo lei ha bruciato le lettere scritte 20 anni prima… mah, io capisco il gesto ma ho difficoltà a condividere.

Lui si è separato e lei gli è stata vicina, a suo modo, da lontano. Non è mai facile affrontare una separazione, credo sia come un vero e proprio lutto. E’ la fine di un Amore e soprattutto se termina non a causa di una terza persona vuol dire che si è spento, si è esaurito il sentimento ed è difficile sia da mettere a fuoco che da affrontare. Lei c’era per come poteva e per come lui la voleva vicina.

Un equilibrio tra loro due, un sentimento senza nome, che va avanti da quasi 30 anni. E oggi Lei mi raccontava che lui l’ha chiamata per il suo compleanno e le ha detto: “Giovane, grazie per esserci ancora. Nonostante tutto”, lei mi ha detto di avergli risposto “Avresti fatto lo stesso tu per me” – silenzio – Lui: “Assolutamente sì. Auguri Giovane

Io non posso dire come si chiama questo sentimento che li lega, anche perché ho imparato che non c’è un nome per tutto e tutti (e ne ho avuto conferma durante il corso di scrittura che ho seguito durante il lockdown, un nome dato limita il senso delle cose, il loro significato, il loro essere). Ma quello che so ascoltando Lei oggi è che certi legami sono davvero speciali e fanno fatica a disperdersi, a consumarsi. Sono legami empatici, invisibili che non hanno bisogno di fisicità.

Io non ho avuto questa esperienza diretta, anche se non nascondo che mi sarebbe piaciuto, dai racconti di lei si percepisce quanto quella che era una sua cotta a 14 anni è diventato uno dei rapporti più stabili della sua vita nonostante la distanza fisica di decenni.

Ricordo che ho provato una volta a proporre col tempo la mia amicizia ad un ragazzo con il quale avevo avuto un avvicinamento (neanche una storia)… ma evidentemente non interessava neanche la mia “amicizia”…ecco il vero segreto credo sia che bisogna essere in due.

D. ed N. sono stati capaci di tenersi entrambi per mano in tutti questi anni “Nonostante tutto“...

… e tu cosa ne pensi dell’amicizia uomo /donna? è possibile con il tempo avere un rapporto di amicizia con un ex?…

…unisci anche tu il tuo puntino…