Il mio post parte da questa foto:

scattata da mio Padre con il suo smartphone, che ritrae mia Madre collegata con Skype una domenica mattina con le mie bimbe mentre fanno colazione.

Il rapporto tra sentimenti e tecnologia secondo me è un po’ per tutti, anche a seconda dell’età, di odio / amore.

C’è chi si trincera dietro il mondo virtuale per esprimere una parte di sé che quotidianamente non riesce a vivere liberamente e c’è chi invece la usa per sentirsi più vicino e coinvolto nella vita delle persone che abbiamo a cuore. Io faccio parte di questo secondo gruppo.

Lasciata la mia casa di origine da ormai un po’ di anni, la tecnologia mi aiuta a sentire in qualche modo più vicini le persone a cui voglio bene: i miei familiari, i miei amici che vivono lontani fisicamente ma che io porto nel cuore come per esempio le amiche calabresi e quelle romane, cresciute come me che hanno trovato la loro strada e che scelgono di condividerla con me attraverso sms, post con foto che ricordano il nostro passato quotidiano e messaggini su WA. anche vocali per dare più enfasi al contenuto dei messaggi stessi!

Nella mia app di messaggistica ho dei gruppi “cult”: il gruppo delle “Amiche non solo a Natale”, le “Amiche di vecchia data”, il gruppo della mia Famiglia, il gruppo delle cugine acquisite, il gruppo degli ex colleghi, il gruppo dei colleghi sempre in “Conference Call”, insomma io sono dell’avviso che se non ci si può incontrare fisicamente almeno ci si può “sentire” vicini così da provare comunque a condividere una parte della propria vita: dubbi, gioie, paure e scoperte con qualcuno che stimi e a cui vuoi bene ma con il quale non hai la possibilità di prendere un caffè al bar e quindi si utilizza la tecnologia che oggi puo’ supportarci appieno in questo.

Ricordo i racconti di mio padre, di una vita lontano dai propri affetti per molti anni, il cui unico contatto era una telefonata settimanale di pochi minuti…eppure ci si voleva bene lo stesso e si sentiva ugualmente la mancanza di un loro abbraccio…

Io sono convinta oggi più che mai che la tecnologia non ha cambiato i sentimenti, ha solo cambiato il modo e i tempi per esprimerli, nel senso che in qualsiasi momento sento il bisogno di dire qualcosa a mia madre o mio padre posso chiamarli e raggiungerli ovunque si trovano (copertura di rete permettendo).

Ricordo comunque con tenerezza e nostalgia quando chiamavo qualcuno da una cabina telefonica, occupandola per dei minuti grazie alla mia scheda telefonica che rispetto ai gettoni, mi sembrava già un enorme passo in avanti “più leggera e con più minuti da consumare”. Ricordo ancora quando qualcuno chiamava a casa mia  sul numero fisso (non esistevano i cellulari accessibili economicamente a tutti) e inesorabilmente doveva passare attraverso il filtro di mia madre che rispondeva sempre al telefono prima di tutti per poi poter fare mille domande o provare ad alzare il telefono per intercettare qualche frase e capire meglio il “perché” della telefonata…

L’anno scorso per il “XXesimo” compleanno di Papà ho scelto di regalargli il suo primo smartphone, sapevo che per i primi tempi doveva abituarsi allo schermo “touch” e alle notifiche delle applicazioni che gli abbiamo installato, ma è bravissimo e adesso è sempre aggiornato!
Sono molto fiera di Lui, inutile aggiungere il mio entusiasmo quando, dopo aver pubblicato uno dei miei post, mi dice “ho letto il tuo puntino e l’ho letto anche alla Mamma e al riguardo volevo dirti che…” aggiungendo anche lui il suo puntino!

Ricapitolando: ringrazio la tecnologia che mi permette di vedere: foto di bimbi che crescono, foto dei bimbi che son cresciuti con me, di leggere messaggi o post di persone a me care che si raccontano per come la vita li mette alla prova.

…e tu che rapporto hai con la tecnologia?…

…unisci anche tu il tuo puntino…

Immagine:Ahle stark