Sono ormai 4 anni che con la mia Famiglia trascorriamo qualche giorno in montagna durante il periodo delle feste natalizie.

Ricordo il primo anno che mio marito mi propose di andare qualche giorno in Trentino, non sapevo cosa aspettarmi, S. da ragazzo sciava spesso e gli piaceva molto, io invece non ho mai sciato in vita mia e i ricordi in montagna erano davvero pochi e privi di emozioni “forti” tali per cui la montagna la ami o la odi. La verità è che io son sempre stata agnostica fino a qualche anno fa, mentre adesso l’Amore si è acceso.

Per me, fino ad allora, la montagna era solo la location di qualche foto da bambina su uno slittino rosso con mio fratello e di pranzi a casa di mio Zio a Gambarie d’Aspromonte (che si trova a 1.450 metri di altitudine all’interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte) lì sapevo di stare “in alto in alto” perché solo da lassù ho avuto la possibilità di vedere il mio mare dall’alto.

Gambarie d’Aspromonte neve e mare

Un altro ricordo che avevo della montagna era legato alla fine dell’estate quando dopo tre mesi di mare ininterrotto mattina e pomeriggio si andava a Bormio per seguire la squadra di basket nel ritiro prima di iniziare il campionato, ma nulla a che fare con la montagna d’inverno.

Ricordo come se fosse ieri una diecina di anni fa, quando durante un pomeriggio al lavoro ad Assago qualcuno disse: “Ragazzi, nevica!”, io mi girai verso le finestre enormi che avevo alle mie spalle e vidi per la prima volta nevicare. Forse non era la prima volta, ma di sicuro era la prima volta che io vedevo nevicare e capivo cosa stava succedendo. All’alba dei miei 30 anni ero incantata a guardare questi fiocchi cadere senza fare alcun rumore e ricoprire pian piano le macchine e gli alberi di bianco. Ero così “rapita” che anche i miei colleghi mi guardavano come se fossi una bambina rimasta senza parole. Però quando dopo un paio d’ore arrivò il momento di tirar fuori la macchina dal parcheggio mi resi conto che era bella la neve … ma non in città!!

E così le bimbe hanno “messo gli sci ai piedi per la prima volta” 4 inverni fa… che detta così è senza dubbio un’immagine tenera e che desta belle emozioni… ed è così, ma il “dietro le quinte” è abbastanza faticoso per due genitori di due bimbe di 5 e 3 anni… la routine era : sveglia presto per far colazione e prepararsi con le tute da sci, sciarpe, cappelli, e guanti. Una volta arrivati al campo scuola sci abbiamo noleggiato l’attrezzatura per farle sciare, e allora il primo giorno misura gli scarponi (questo è largo, questo è stretto…), e poi prendi le misure per gli scii e le bacchette (che non hanno usato), infine quando sembrano pronte…misura il caschetto!!… il tutto in una piccola casetta di legno vicino al campo scuola dalla quale uscivano queste due bambinette che camminavano “tipo robot” senza sapere esattamente cosa stava per succedere… conosciuto il maestro sorridente e accogliente le abbiamo lasciate seguendole a bordo pista nel loro andare su e giù con lo skilift tra le gambe dal quale Elodie a tre anni cadeva e ovviamente chiamava me che se avessi potuto scegliere l’avrei subito portata via al calduccio con me ad abbracciarmela forte forte … ma mio marito mi ha frenata ed in effetti dopo le prime cadute ha imparato a tenersi su e alla fine del corso riusciva anche ad accennare un sorriso…

Quest’anno per la prima volta dopo anni S. si è convinto e ha rimesso gli sci e così tutti e tre hanno sciato insieme. Le bimbe hanno affrontato per la prima volta una pista blu e si vedeva sui loro volti un sorriso perenne… e non era una paresi dovuta al freddo perché lo si poteva ammirare anche al calduccio del bar mentre assaporavano la loro cioccolata calda davvero meritata. Loro tre partivano la mattina per le loro sciate insieme e io ero l’aiutante alla vestizione / autista che li lasciava vicino alla seggiovia per poi cercare parcheggio.

E allora cosa fa una Terrona come me al freddo della Montagna a 2200 mt?

Allora, le mie giornate erano più o meno così organizzate, una volta lasciati i tre sciatori, io cercavo parcheggio, una volta trovato camminavo fino alla seggiovia per prenderla in maniera comoda perché a differenza dei miei compagni di viaggio verso la vetta io non avevo gli scarponi da sci, né gli sci né attrezzature ingombranti da portar con me, quindi ho fatto foto, telefonate e ascoltavo musica.

Una volta arrivata su al rifugio cercavo di capire dove fossero e li avvertivo con un messaggino se non li vedevo del mio arrivo, poi iniziavo le mie camminate “senza meta”, il silenzio, il bianco della neve, il suo rumore sordo mi faceva compagnia. Abbiamo avuto giornate fredde ma bellissime, cielo azzurro e sole splendente, si stava benissimo. Io stavo benissimo.

In montagna si possono fare passeggiate in gruppo o in solitaria, gli spazi attorno a te, se non sei in un bosco fitto, sembrano infiniti, il confine visivo è talmente lontano che hai la sensazione di essere in un posto che non ha fine né inizio. Poi se sei stanco, ti siedi e ti riposi, respiri e pensi, oppure se sei vicino ad un rifugio ti siedi al bar ordini un cappuccino e ti fai baciare dal sole senza il freddo sul viso. Se ti piace leggere puoi portarti un libro e leggerlo seduta su una sdraio che noleggiano a soli 3 euro. Se ti va puoi pranzare, ascoltare la musica che mette il dj e perché no, se sei particolarmente felice fai anche 4 salti seguendo il ritmo… ma non era il mio caso.

Quando nel primo pomeriggio verso le 16 smettevano di sciare si tornava giù al paese di S. Martino di Castrozza e andavamo in un bar verso le 17.30 a far merenda, poi facevamo una passeggiata fino all’albergo dove fatta una doccia calda ci si preparava per la cena e dopo cena quest’anno avevamo anche la voglia di farci un giretto per raggiungere un bar piccolino e molto accogliente dove finire la giornata.

L’ultimo pomeriggio che abbiamo passato lì (il 31/12) dietro suggerimento di mio marito, mi sono concessa l’ingresso nella SPA DOLOMITI, esperienza bellissima, perché sono molto ben organizzati, gli spazi sono ampi e l’ingresso va comunque prenotato così da evitare che ci sia troppa gente. Bagno turco, saune, vasche idromassaggio, area relax con tisane fredde e calde, ma la cosa più bella che ho scoperto e non sapevo ci fosse era una sauna in una botte posizionata nel giardino esterno dell’albergo dalla quale si vede la cima Rosetta. Uno Spettacolo Meraviglioso!

Sauna esterna a forma di Botte con vista sulla Cima Rosetta

I primi due giorni non sapevo bene come muovermi, gli anni passati eravamo al campo scuola sci che era vicinissimo al paese e quindi qualcosa da fare / vedere l’avrei trovato con facilità, invece quest’anno da subito siamo saliti sù tra le piste e quindi mi muovevo sempre attorno al rifugio senza mai allontanarmi troppo, nei giorni successivi ho preso “confidenza” col posto e piano piano mi sono spostata sempre più fino ad arrivare in punti in cui davvero attorno non avevo nessuno e nulla se non il cielo sulla testa e la neve sotto i piedi e null’altro attorno. Una sensazione bellissima difficile da descrivere… in quei momenti respiravo, tanto. Respiravo silenzio, solitudine, natura, purezza. Respiravo la parte più nascosta di me stessa, i miei desideri, ciò che mi ha fatto soffrire e ciò che mi fa stare bene. Ho pensato a questo nuovo anno, ai buoni propositi di sempre e alle nuove promesse fatte a me stessa che conto di non deludere.

Io e la Montagna

Tornata a casa ho preso biglietti per concerti e per spettacoli teatrali, voli aerei e ho iniziato a compilare l’agenda con le cose da fare e da organizzare per i prossimi mesi.

Grazie Montagna per essere entrata nel cuore di una Donna di Mare come me e aver portato serenità e positività.

…e tu ami la Montagna? cosa ti piace fare? Scii tutto il giorno o ti immergi nella natura… o nelle magnifiche terme o SPA? Oppure fai un pò di tutto? che rapporto ai con la Montagna?

… unisci anche tu il tuo puntino …