Potrà capitare di sentirsi dire frasi come “tu sei diversa da tutte le altre” ma c’è una frase che prima o poi tutte abbiamo ascoltato, per la quale abbiamo pianto e alla quale abbiamo provato a dare un senso: “io non ti merito, tu hai bisogno di qualcuno migliore di me”… ma pensandoci bene: “cosa vuol dire?! mi stai dicendo che io sono meravigliosa e tu non lo sei?..e quindi? Io voglio essere generosa e stare con uno mediocre come te…“sarebbe stata forse questa la risposta da dare ad una frase del genere!?!?
Ho sentito pronunciare questa frase guardando un film in convalescenza a casa stamattina e in un attimo ho ricordato il momento esatto in cui il ragazzo dell’epoca disse questa frase a me.
Incredibile come basta anche solo una frase ascoltata a riportare alla mente ricordi lontani!
Nessuna di noi (o solo rare ed encomiabili eccezioni) hanno avuto il coraggio di rispondere: “hai ragione sono migliore di te, addio“. La maggior parte di noi, me compresa, ha pianto, ha provato a convincere quel ragazzo che si sbagliava e ha aspettato invano una telefonata per riconciliarsi.
Il film che mi ha ispirata per questo post, “abinato” al fatto che oggi è S. Valentino, s’intitola “la verità è che non gli piaci abbastanza“, un film dalle “grandi verità ” come il fatto che se dopo un primo appuntamento lui dice di richiamati e non lo fa, è solo perché non gli sei piaciuta abbastanza.
Se un uomo desidera davvero stare solo con Te e nessun altra, farà il possibile per conquistarti, piccole cose o gesti più eclatanti, ma li farà…in caso contrario quelle dette saranno solo parole pronunciate per gentilezza o per colmare dei silenzi imbarazzanti prima di salutarsi.
Quante ne ho sentite di scuse e a quante assurdità ho creduto convinta fossero la verità.
C’è stato quello che dopo un paio di mesi di storia proprio il sabato, tutti i sabati (unico giorno che mi era concesso di uscire la sera) era impegnato una volta con suo padre o con sua sorella, un’altra volta con un amico, “un tipo generoso e disponibile con i suoi cari” pensavo, per poi scoprire, un lunedì mattina a scuola, che il fratello di una mia amica l’aveva incontrato nella dirimpettaia Messina con una bella biondina con la quale aveva già una storia da un paio d’anni…ricordo che non ebbe neanche il coraggio di mentirmi ed iniziò a giustificarsi raccontandomi storie su storie e concludendo che la loro era una storia che stava finendo, questione di giorni l’avrebbe lasciata e che io ero troppo importante per lui e non voleva perdermi così, una parte di me voleva credergli, lui giurò che avrebbe fatto di tutto per tornare con me ma in realtà non fece nulla. Dopo 2/3 giorni mi disse qualcosa tipo: “Ti amo così tanto, ma non possiamo stare insieme perché non voglio farti soffrire“. So che rimase con lei ancora qualche mese, poi io partii e lo vidi solo dopo anni ma non c’era più niente da dire.
Alcuni ragazzi, i più “fatalisti“, mettono in mezzo il destino: «Perché non ti ho conosciuto prima?»; nella variante: «È il momento ad essere sbagliato, perché tu invece sei perfetta»…aiuto, che ricordi!
Poi ci fu quello che mi lasciò al telefono ad inizio estate, io a casa dai miei e lui in partenza con gli amici…”mi dispiace, tu sei davvero una ragazza speciale…ma non può funzionare tra di noi“… piansi e mi colpevolizzai (non so neanche per cosa eppure…) fino allo sfinimento, ma come mai non ho risposto “bravo! te ne sei accorto dopo 10 mesi di storia e proprio adesso che siamo lontani fisicamente da un giorno senza dimenticare che tu sei in partenza con gli amici…strane coincidenze luogo/temporali..!“
Ma se ci “stai dentro” non ce la fai a “rispondere” perché non hai un “giusto distacco”…e forse anche perché non hai un’amica a specchio vicino!
Io penso che questo star male, il farsi mille domande, l’aspettare la chiamata di qualcuno, un messaggino, una mail, non è altro che la richiesta di una conferma delle sensazioni che si provano, la conferma che siamo corrisposte. Le donne rispetto agli uomini sono più esigenti nelle esternazioni ma allo stesso tempo più facilmente si fanno coinvolgere nelle storie appena nate.
La difficoltà di dire “Non ti amo più” credo che sia legata sia all’ affetto che comunque rimane verso qualcuno che ha condiviso con te un periodo più o meno lungo della tua vita, ma è anche difficile ammettere a se stessi di aver sbagliato, di aver corso troppo o semplicemente di non aver parlato con il proprio compagno quando qualcosa andava male o quando non ci era piaciuta qualche frase o atteggiamento del nostro/a compagno/a tenendo il disappunto tutto per noi lasciando che piano piano logori il nostro rapporto sentimentale.
Forse è la sincerità con noi stessi in primis e con i nostri compagni la vera chiave per chiudere le porte della nostra vita di coppia in maniera più diretta, senza falsità e senza arrampicarsi sugli specchi creando false speranze. Se sei sicuro che “non ci sarà un lieto fine”, sii onesto, lei o lui ti odierà, ma la tua sincerità potrà libererla/lo più velocemente dalla tua ombra.
…dovrei provare ad iniziare a scrivere un “galateo” degli addii…
…e tu hai sperato e aspettato la telefonata di qualcuno controllando il cellulare ogni 2 minuti?… e ti hanno mai detto almeno una delle frasi fatte che ho riportato?
…unisci anche tu il tuo puntino…