Siamo arrivati al 16 di novembre e dopo aver fatto il “cambio degli armadi” un mese fa per la mia Famiglia e solo la settimana scorsa per me (a causa della mia pigrizia o forse della mancanza di volontà di arrendermi all’arrivo del freddo), adesso è arrivato il momento di cambiare le ruote alla macchina!
Avevo preso appuntamento già a settembre scorso per non arrivare “troppo lunga” e così mi sono presentata puntuale alle 9:00 del mattino convinta che me la sarei cavata con un caffè al bar e una lettura… avevo considerato un’oretta al massimo e invece nel momento dell’accettazione mi dicono che la macchina deve essere trattenuta fino al pomeriggio per un’attività che si chiama “richiamo”. Dopo un primo momento passato a riflettere sulla giornata che avrei dovuto affrontare, ho chiesto da che ora poteva essere ritirata e la risposta è stata alle 17:30. Ok, lascio la macchina e inizia così la mia giornata a “due piedi”.
Sono fortunata perché nonostante il freddo oggi mi accompagna un sole che colora tutto ciò che mi circonda e i colori caldi dell’autunno mi fanno affrontare la giornata in maniera più leggera.
L’unica via che conosco per tornare a casa piedi è prendere la metro più vicina, cambiare dalla linea verde alla linea rossa e poi autobus! Così nel giro di mezz’ora arrivo a casa, cambio le scarpe, rispondo a due mail dal pc mentre il cellulare si ricarica un po’, prendo il mio sciarpone e poi esco.
Prima tappa: la Posta per pagare una bolletta, arrivo, prendo il numero e mi siedo in un posto “baciato dal sole”, mentre aspetto chiamo mia madre e le racconto che: “per oggi mi muovo a piedi” e il suo commento è stato “Figlia copriti che fa freddo!”… ovvio!
Pago la mia bolletta esco dalla Posta e passo davanti ad un Panificio che da poco ha acquistato il locale accanto ed è diventato anche un Bar, guardo dentro le vetrate trasparenti e vedo una teglia di margherita calda appena sfornata, entro e anche qui prendo il numero, ma aspetto il mio turno con un sorriso “da orecchio ad orecchio”, non so se solo per la fame o anche per la fortuna di essere nel posto giusto al momento giusto!
Mangio e inizio a scrivere questo post, la giornata è decisamente bella e non è ancora finita.
Prendo la bottiglietta d’acqua non ancora finita e la metto in borsa, non prendo il caffè, lo prenderò più tardi.
Mi incammino verso la Farmacia perché il freddo è arrivato e con lui i primi “nasi chiusi”, la Farmacia non ha ancora aperto e ne approfitto per cercare le cuffiette dentro la mia borsa che, come tutte le borse “che si rispettino” sono piene di cose: inutili, di cui non ricordavi l’esistenza e che qualcuno ha messo dentro ma giureresti di non esser stata tu… come la bambolina di frozen e gli occhiali con le farfalline fucsia… eppure le cuffiette ricordo di averle prese… forse sono rimaste sul mobile con la promessa “di prenderle prima di uscire“… promessa non mantenuta.
Apre la Farmacia, pronta! Sono la prima ad entrare e la prima ad uscire… continuo verso il Supermercato per prendere solo il pane e questa volta mantengo il buon proposito visto che devo ancora fare qualche giretto a piedi.
Prendo il pane e poi mi dirigo verso la Biblioteca comunale per restituire due libri presi in prestito. La Biblioteca è nella zona pedonale del centro storico dentro una “corte”, restituisco i libri e poi guardo l’orologio, ho ancora mezz’ora mi siedo in un bar nel tavolino fuori, sempre al sole e prendo il mio caffè macchiato. Sono stanca, stupita e anche sorridente, sono in vena di buoni propositi su di me, sul mio camminare a piedi ma soprattutto sul sole d’inverno che ti dà l’illusione che poi “tanto freddo non fa”…
Ok, ora devo andare a prendere le bimbe, per fortuna vivo in un paesino attaccato a Milano, dove tutto è vicino e comodo da raggiungere ma prima mi scatto questo “selfie ricordo” di questa giornata:
… arrivo in orario, baci abbracci e vorrei raccontare loro della mia giornata ma dovrò aspettare stasera.
Le bimbe le porta a casa sua una mia Amica, dove andrò a prenderle di ritorno con la macchina. Suo marito mi suggerisce di arrivare ad una fermata di autobus che non conoscevo dove poter prendere un autobus che mi avrebbe portata dritta dritta al posto dove ritirare la macchina, il primo pensiero è stato “wow, bellissimo non scendere giù in metro e poter guardare fuori dal finestrino!!” invece le prime parole sono state “grazie della dritta, bellissima idea!”.
L’ autobus è stato veloce, o forse mi è sembrato così veloce perché mi sono persa a guardar ciò che mi circondava, sono scesa al capolinea e ho recuperato la macchina… che bella giornata: per una volta #duepiedinonquattroruote!
… e tu cammini a piedi nella tua città? Quotidianamente o magari solo nel weekend? Ti è mai capitato di vivere un disagio e trasformarlo in un’esperienza inaspettata e positiva?…
…unisci anche tu il tuo puntino…