Sto seguendo un secondo ciclo di corso di scrittura che è partito da un focus sulla mitologia non in senso stretto, ma legato all’impatto sociale dei miti all’epoca in cui ne venivano raccontate le gesta, soprattutto intesi nel loro essere veicolo di messaggi “al popolo”.

I miti dapprima tramandati con racconti orali diventati poi fonti scritte (come mi insegna la mia piccola E. dalla sua terza elementare), raccontano le gesta degli dei e di eroi che con il loro “esempio” hanno guidato per lungo periodo le regole sociali di vari popoli.

Al nostro primo incontro abbiamo tirato fuori dai nostri cassetti della memoria i miti che ci ricordiamo dai tempi della scuola e così tra i vari miti è venuto fuori quello di Medusa che io non ricordavo nei dettagli ma dovendolo approfondire devo dire che non riesco a trovare nessun insegnamento che valga la pena di essere approfondito.

Con Medusa faccio davvero fatica, sono sincera, non riesco a ‘sentire’ nessun personaggio .. al “giocompito”: scrivi una lettera ad uno dei personaggi del tuo mito. Io ho provato del disagio, un vuoto, … bho, non so. ….. alla fine “ne sono uscita” con una “mail collettiva a tutti e tutti in ‘to’ ” 🙂

E allora vi rinfresco brevemente la memoria per chi non ha ben presente la storia: Medusa, unica delle 3 sorelle Gorgoni ad essere mortale era davvero bellissima, con una chioma fluente che “Pantene scansati proprio”, uno sguardo pazzesco che conquista tutti anche senza intenzione. Poseidone la stupra nel tempio di Atena. Atena che fà ? Si “arrabbia” con Medusa perché Poseidone l’ha posseduta nel suo tempio e probabilmente, perché la fanciulla ha provato a ribellarsi allo stupro. Si vendica e la trasforma in un mostro con serpenti al posto dei capelli e con uno sguardo che pietrifica tutto ciò che incontra. Perseo con l’aiuto degli dei la decapita e Atena pone la testa della Gorgone nello scudo di Perseo che grazie a Medusa ancora capace di pietrificare ciò che incontra il suo sguardo, vince diversi scontri.

Medusa significa “protettrice”. Non ha protetto se stessa ma si troverà , per decisione di Atena , donna, a proteggere il suo assassino per sempre riposta nel suo scudo.

Ecco.

Oggi è la giornata contro la violenza sulle donne e allora sì che proprio oggi ho trovato un senso a questa storia, o meglio ho pensato a come sarebbe potuta cambiare la nostra percezione della violenza sulle donne se già dall’antichità l’inqualificabile Atena avesse avuto un atteggiamento diverso nei confronti delle altre donne e in particolare dell’abusata Medusa.

Se invece di scagliarsi contro Medusa l’avesse difesa da quel porco di Poseidone, cosa avrebbe insegnato la mitologia al popolo? Cosa avrebbero tramandato nei secoli oralmente e negli scritti?

Medusa N.Y. simbolo del movimento Metoo

Nel mio quotidiano sento ragazze che vogliono “rompere schemi ed equilibri” solo per farsi avanti con altri ragazzi screditando altre ragazze come loro, si parte cambiando questi piccoli atteggiamenti, facendo ragionare le persone con le quali ci relazioniamo ogni giorno per poi sperare che le cose cambino su più ampia scala. Se vuoi farti notare da qualcuno, non farlo screditando le altre, punta su di te… se pensi di avere qualcosa di positivo da dare perché così facendo mostri il peggio… eppure la verità è che nel caso specifico, quello che per me è il suo peggio, agli occhi del ragazzo è il suo meglio.

Donne che aiutano le donne. Donne che difendono le donne. Donne al pari degli uomini. Uomini che se sbagliano pagano le conseguenze dei loro errori e non vengono “protetti” e “giustificati” da nessuno.

Ma il mondo perfetto non esiste, eppure nonostante dei passi in avanti sono stati fatti sia a livello di sensibilizzazione all’argomento sia sul piano legislativo, si sente ancora parlare di denunce a cui non si è dato seguito e l’aguzzino arriva prima di essere fermato.

La maestra di Torino vittima del “revenge porn” che viene insultata con la diffusione pubblica del video e che addirittura perde il lavoro, non è forse una Medusa dei giorni nostri?

L’articolo ignobile di Feltri sulla ragazza “ingenua” che è stata stuprata, non è forse paragonabile ad Atena che abusa ulteriormente e in altra forma della già abusata Medusa di oggi?

Ci sono ancora troppe “Medusa” non tutelate, non difese, non aiutate. Donne che subiscono violenze e che hanno paura di denunciare, di disturbare con il loro racconto o che hanno paura del giudizio di uomini e donne che vedono nella donna stuprata una colpevole e non una vittima.

Ma ricordate quella sentenza che citava il fatto di indossare dei jeans troppo aderenti come motivo per cui non si poteva parlare di atto di stupro? ma che la ragazza indossandoli voleva attirare attenzione e che senza il suo aiuto era difficile toglierli?

Ma cosa dobbiamo ancora sentire? cosa dobbiamo ancora far sentire alle nostre figlie? Trovo tutto questo davvero inqualificabile.

Tanto è stato fatto ma tanto altro bisogna ancora fare, a partire dai media, dai vari canali di divulgazione, in primis in famiglia e nelle scuole secondo me.

Per fortuna ora i reati esistono perché sono state approvate delle leggi, bisogna farle rispettare e renderle pubbliche, parlarne e far capire che quello che succede a queste donne potrebbe succedere alle nostre madri, sorelle e figlie, ma anche che ai reati segue una condanna.

Bisognerebbe ripartire e riscrivere la storia di Medusa.

Un esempio di mitologia moderna può essere l’evento del 9 Muse.

Come nell’antichità le 9 muse portavano ispirazione, ognuna con un proprio talento, così le 9 Donne di oggi su quel palco una volta l’anno portano le loro storie ‘normali’ e speciali, che possono essere di ispirazione per chi è ancora nel mezzo del proprio percorso verso la propria realizzazione o che lo hanno già affrontato o che ancora non sanno quale sarà.

Noi Donne abbiamo un peso culturale che ci portiamo dietro e del quale dobbiamo prendere consapevolezza e girarlo a nostro favore. L’intervento al 9 Muse di Michela Murgia che vi invito ad ascoltare con attenzione, parla di questo, di come uomini e donne sono stati cresciuti consapevolmente o inconsapevolmente in modo diverso nei confronti di come affrontare la vita, di come “dovere” ci abbia legato emotivamente al desiderio degli altri e a non ascoltare i nostri di desideri. Dobbiamo farne tesoro per le prossime generazioni.

Noi siamo chi scegliamo liberamente di essere è questo che cerco di insegnare alle mie figlie, non giudicare gli altri, comportati in base ai tuoi valori, in base a ciò in cui credi. Non farti condizionare. Abbi rispetto per te e per gli altri.

Se avete voglia di ascoltare o leggere storie di Donne che ce l’hanno fatta o che sono ancora in viaggio verso i loro sogni, donne che parlano di accettazione, di cambio di vita, di come la vita è imprevedibile, di come ci si può rialzare spesso con fatica, qui trovate il link delle 9 Muse.

… e Tu, chiunque tu sia, sei pront* a riscrivere la storia di Medusa?, sei pront* a prendere posizione e a non rimanere lì a guardare?…

…unisci anche tu il tuo puntino…