Ciao! mi chiamano tutti “Giallo”… quando tra tutti i colori hanno bisogno di me dicono sempre “prendi il giallo” e quindi ho capito che io sono “il Giallo”.

La mia storia inizia al buio, il buio di una scatola di colori dove ho conosciuto i miei primi amici, colori anche loro senza nome, ma lunghi come me e al mio fianco stretti stretti. Come me hanno scoperto il loro nome solo dopo essere usciti dalla scatola, loro erano ‘Arancione’ e ‘Rosso’, noi coloriamo spesso insieme quello che chiamano ‘fuoco’ o anche il ‘tramonto’.. a volte coloriamo anche le ‘foglie’… ma chissà come mai i bambini preferiscono usare il verde per le ‘foglie sugli alberi’… mentre quando tocca a noi le foglie le disegnano non sull’albero ma a metà o ai piedi dell’albero… dicono che è ‘autunno’…

Vorrei aggiungere i miei puntini e raccontarvi cosa ho imparato dalla mia storia.

Allora, il mio primo ricordo è che eravamo, come vi anticipavo al buio, matite sdraiate una di fianco all’altra, e tutti ci domandavamo “chi siamo? cosa dobbiamo fare? tu come sei? come ti senti? hai paura? sei felice?… poi un giorno hanno aperto la scatola e tutto si è illuminato… davanti a noi una bimba, la chiamano Martina.

Martina sorrideva e sembrava ‘felice’: continuava a dire “Mamma che bello sono felice! voglio colllorare co le matttite colllorate!” e quindi io ho capito che lei era ‘felice’ di vederci… e quindi: bene! poi la “Martina grande” … che Martina chiama Mamma, le ha detto: “ecco ora colora qui, tutto quello che vuoi“, ricordo bene che nessuno sapeva cosa aspettarsi… era una situazione completamente nuova e sentivamo gli occhi di Martina su di noi.. cosa dobbiamo fare ci domandavamo senza avere risposta.

Ma tra tutti Martina dopo poco ha scelto me, mi ha presa in mano ed io, in quel momento, mi sono sentita emozionata ad essere stata scelta tra tutti ma non avevo idea di cosa mi sarebbe successo, lei continuava a dire “mamma giallo giallo!” e quando mi ha messa a testa in giù vedevo tutto sottosopra, la mia punta accarezzava il foglio più e più volte, avanti e indietro, wow!

Martina mi usava per disegnare il sole, i suoi capelli, le stelle, la luna, il centro dei fiori e poi anche alcuni vestiti, alcuni tipi di pesci, i limoni e a volte anche le scarpe.. insomma devo dire che Martina ancora oggi che son passati 3 compleanni, mi prende spesso nelle sue manine ed è sempre molto bello colorare con lei e per lei. Vi confido che lasciare il colore sul foglio mi fa il solletico e mi diverto tantissimo!

Abbiamo quasi subito lasciato la scatola e la nostra posizione orizzontale, siamo finiti i posti bui che Martina chiama ‘astuccio’, siamo finiti dentro ‘bicchieri’ (come li chiama Martina, ma che la Mamma chiama ‘portapenne’), siamo finiti per terra, sotto il letto.. insomma ci siamo divisi, ma nel frattempo abbiamo avuto la possibilità di conoscere altri colori a matita che sono diventati nostri amici e poi altri tipi di colori che anche se lasciano lo stesso nostro colore sono… diversi da noi. Per esempio ci sono i colori a cera, i pennarelli e a dir la verità il “giallo pennarello” piace molto a Martina, almeno quanto me, ma lui “si scarica prima” dice così lei… e poi ho anche conosciuto un giallo “evidenziatore” che invece è il preferito del Papà di Martina…

Ho conosciuto così tanti colori, uguali e diversi da me a casa ma anche a scuola e in giro in vacanza con Martina…che bella la mia vita! Martina mi fa sempre il solletico quando mi sceglie, ho tantissimi amici, diversi da me e in fondo tutti uguali a me, stiamo vicini sul foglio di carta e dentro il bicchiere…mi sento ‘felice’.

Con il passare del tempo la mia punta colorata si consumava, perché, come vi dicevo, sono tra i colori preferiti di Martina, e iniziai ad accorgermene dopo poco tempo. All’inizio non ci facevo caso ma pian piano… avevo paura di morire. Sì avevo paura che finita la punta sarebbe finita la mia vita. “Cos’altro avrei potuto fare una volta che la mia punta si sarebbe consumata?” mi domandavo… “nulla, non avrei più potuto colorare il foglio.. quindi fine, morte. Ero triste ma non preoccupata, più rassegnata.

Martina quel giorno mi prese in mano, provò a colorare ma la mia testa non colorava più: “Mamma, il giallo non colora più” e lei le passò subito un altro colore molto simile al mio.. un pò più scuro, Martina mi poggiò sul tavolo ma sono rotolata a terra prima sotto la sedia poi tra i giochi e son rimasta lì qualche giorno. Mi trovò la Mamma e mi ha messa dentro un ‘bicchiere’ e son rimasta lì per tanto tempo e Martina quando mi prendeva, mi guardava e mi rimetteva dentro il bicchiere senza neanche provare a farmi colorare. Ero certa di essere una matita gialla morta e quindi non parlavo più, non ero più utile, non avevo nulla da raccontare non potevo più colorare.

Pensavo che quella era la morte, rimanere ferma dentro un bicchiere senza far nulla, senza parlare con nessuno.. chi avrebbe voluto parlare con un colore che non colorava più? e io non potevo più raccontare dei disegni di Martina ai quali partecipavo. Mi sentivo vuota, spenta, senza futuro: un colore senza colore.

L’arrivo di una nuova Vita

Non so quanto tempo è passato ma un giorno la Mamma mi riprese in mano, insieme ad altri colori del mio stesso tipo (matite colorate morte), ci ha messe sdraiate una di fianco all’altra ci accarezzava con le sue mani grandi rispetto a quelle di Martina… e io ho pensato: “questo è il momento del saluto… ci butterà dove buttano le cose che non servono più”. Anche quel giorno fui la prima, mi prese e mise la mia testa senza punta dentro un oggetto mai visto prima di allora, si chiama “temperino“, avevo paura, avevo subito visto una parte di metallo come quella di un coltello che taglia (ne avevo visto uno solo una volta in cui Martina colorava a tavola in un posto che chiamano ‘ristorante’), pensai “ma se sono già morta, ora cosa può succedere di più grave e più triste? Devo essere coraggiosa come il drago dei disegni di Martina che sputava fuoco per difendere la principessa nel castello!“, chiusi gli occhi e sentii quella fredda lama sul fianco e iniziai a girare-pausa-girare-pausa-girare-pausa-girare e mi tirò fuori…. una punta nuova?!?!?! WOW! ma che magia è? sono di nuovo Viva! Urlavo eccitata, felice, RI-nata….!!! gli altri colori che mi videro entrare erano spaventati quanto me… ma altrettanto entusiasti quando mi videro uscire ‘come nuova’… una seconda possibilità? No: una nuova Vita.

Ecco io sono come questa matita in questo momento… sono senza punta, ferma in un bicchiere… ma so che presto verrò temperata e tornerò a colorare come facevo tempo fa.

Buon Anno a tutti, vi auguro il meglio… qualsiasi cosa voglia dire per ognuno di Voi!

Buon Anno Nuovo

… e tu come stai? come ti senti? quanti buoni propositi per questo 2021? Io conto di temperarmi presto 🙂

…unisci anche tu il tuo puntino…