24 Febbraio 2022.
La Russia attacca l’Ucraina.
E’ successo davvero, sono incredula, respingo questo pensiero e torna indietro concreto, davanti ai miei occhi, alle mie orecchie. E’ scoppiata una guerra. Un’altra guerra. Non me ne capacito.
Negli ultimi anni Malattia e Morte sono stati termini che son diventati di uso comune e quotidiano per tutti. La Pandemia ci ha fatto conoscere da vicino la paura di ammalarsi, di morire e ha accresciuto in noi la consapevolezza del prendersi cura di noi stessi, della nostra salute non solo fisica ma anche (e a volte soprattutto) mentale.
In molti hanno parlato di “guerra” al virus e per come abbiamo potuto, con mascherine, stando in casa, vaccinandoci, ognuno di noi ha combattuto contro questo virus per come si poteva fare.E’ stata una guerra mondiale combattuta ognuno a casa propria contro un virus “democratico” che ha colpito tutti senza distinzione di sesso, razza o denaro.
Si parlava da un pò della possibilità che la Russia potesse invadere l’Ucraina… ma era un pensiero lontano.. ormai chiusi nel nostro IO forse non abbiamo dato il giusto peso, non so che dire è un evento davvero molto forte, forse ancor di più in questo momento storico.
Quanta sofferenza e quanto dolore possiamo ancora sopportare?
Pablo Neruda scrisse “Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi.. per gli interessi di persone che si conoscono ma che non si uccidono.”
L’America guarda, L’Europa guarda, la Russia attacca e l’Ucraina cerca di difendersi. Molti Russi scendono in piazza per dissociarsi dalle scelte di Putin, e alcune mamme ucraine hanno cucito sul cappotto del figlio il suo gruppo sanguigno. Io provo un grande dolore e sono spaventata NON che arrivi in Italia, sono spaventata da tutto questo Male che esiste tra gli esseri umani.. quei pochi che mettono in gioco la vita di molti.
E’ assurdo.
Come lo dico a mia figlia?
Giovedì 24.02 devo andarla a prendere a scuola, ne avranno parlato? non lo so, ma sento che devo parlarne io con lei.
Prima di salire in macchina, aspetto di rimanere sola con lei e glielo dico, l’abbraccio e lei continua a ripetermi “ma com’è possibile?” “ma perché?”.. io non ho risposte valide sul perchè non c’è una risposta che abbia un senso. Lei ha mille domande e io cerco un razionale che ci conduca ad una qualsiasi strada di comprensione ma alla fine arrivate a casa possiamo solo abbracciarci forte e sperare che finisca il prima possibile qualcosa che non sarebbe mai dovuto iniziare.
Sono giorni davvero difficili per me. Mi interrogo sul Mondo che stanno conoscendo le mie figlie, 11 e 9 anni, 2 anni di Pandemia, e ora una Guerra che con i media e social media entra nelle nostre case e la sensazione di impotenza è forte in me come anche l’empatia per quelle persone che potrebbero essere i nostri familiari, nostre sorelle, figli, genitori che sono sotto le bombe di giorno e di notte.
Quando nel 2010 è nata A. ero una donna fiduciosa in un mondo migliore di quello in cui sono vissuti i miei genitori e anche rispetto a quello in cui ho vissuto io. Nel mio piccolo mi sono sempre impegnata a renderlo migliore… ma davanti a questi anni e a queste immagini di morte, credo ancora di più che noi e i nostri figli dobbiamo cercare di essere artefici di un Mondo Migliore per il quale dobbiamo impegnarci tutti sempre di più, nel nostro quotidiano, in tutti i modi possibili dobbiamo essere consapevoli che c’è tanto da fare e cercare di mantenere una visione positiva del futuro e solidale verso il prossimo.
Spero che l’Italia apra le porte a tutti quelli che riusciranno ad arrivare da noi, che li accolga e che li aiuti in tutti i modi possibili..anche se la nostra casa sarà mai quanto la loro amata casa, ma tendere una mano è necessario.
E’ difficile ammetterlo ma anche questo ennesimo “puntino” contribuirà al disegno della mia vita che sto disegnando anche insieme a voi qui.
“Ci sono cose da non fare MAI, né di giorno né di notte, né per mare né per terra: per esempio la guerra” (Gianni Rodani)
… e tu come hai reagito alla notizia dell’attacco? come stai vivendo queste prime giornate? cosa possiamo fare secondo te?… unisci anche tu il tuo puntino.
io francamente sono terrorizzata
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È inquietante e mi paralizza. Se mi fermo a pensare a cosa posso fare mi sento impotente.
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🫂
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In famiglia, nel nostro piccolo, abbiamo comprato un pò di beni di prima necessità e medicinali da spedire al confine, ci siamo iscritti per accogliere temporaneamente qualche bimbo in casa (ad oggi però senza aver ricevuto risposte) e domani andremo in centro alla manifestazione per la pace (come già fatto sabato scorso).
Mio figlio ha sette anni, ho provato a raccontargli tante cose ma per il momento non riesce a comprenderne appieno la gravità di questa guerra che peggiore di giorno in giorno.
Personalmente sono molto preoccupato!
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Grazie Riccardo per aver “unito il tuo puntino” al mio… teniamoci per mano in questo momento e teniamola ai nostri figli..
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