A casa con le bimbe, oggi scuola chiusa e per me niente lavoro, fuori piove, cosa posso fare?

Decido: andiamo al Supermercato!

Una cosa che mi è sempre piaciuta e andare a fare la spesa, a tutte le età.

Quando ero piccola seduta dentro il carrello, ricordo che mi guardavo intorno per osservare le persone e i rispettivi carrelli pieni, vuoti, con poche cose di diverse corsie o tutte di una… il ricordo più allegro era quando d’estate andavamo a fare la spesa con Mamma, quella che era definita la spesa “importante”, in un “Cash and Carry” dove potevano acquistare solo gli intestari di P.Iva e dove la quantità acquistata non corrispondeva a ciò che poteva servire per una settimana ma erano vere e proprie scorte che duravano mesi, ricordo che si acquistavano bevande, biscotti, saponi, pasta, sugo, dentifrici, eccetera …e mio fratello ed io correvamo per le corsie che erano tre volte le corsie dei supermercati cittadini e i carrelli sembravano dei veri e propri muletti.

Anni dopo quel periodo ho iniziato a fare la spesa per casa mia a Roma, tutta un’altra spesa e ricordo che ero cosi felice di fare la spesa “per me” era una coccola, un prendermi cura di me.

E’ così, mi piace tanto “perdermi” tra le corsie del supermercato, i prodotti esposti in bella vista o quasi nascosti, prodotti di tante case produttrici diverse, di colori diversi, che ogni scusa era buona per fare anche un salto veloce al supermercato soprattutto la sera prima di rientrare a casa.

Ricordo che la routine romana diventò quasi da subito andare a fare la spesa il sabato mattina con un mio amico dell’Università, così da approfittare per fare due chiacchiere e perché no, anche scambiarsi consigli su prodotti acquistati o appena usciti, o su quelli irrinunciabili….in perfetto stile “desperate housewife”!!

Se ho tempo (ormai si tratta di rarissime volte) una volta spuntata tutta la lista di cose necessarie, inizio a guardarmi intorno e dei prodotti ho imparato a leggere le etichette incuriosita dai luoghi di provenienza dei  prodotti, penso alla loro produzione più o meno naturale o industriale, e poi penso “ma chi compra quel prodotto?” e mi chiedo se quel prodotto mi può essere utile, insomma mi sembra chiaro che io nei supermercati potrei perdermi per ore tra l’osservazione, la lettura e le domande che mi pongo!

C’è una cosa che non sopporto, giuro, una cosa che davvero “stona” in questa mia “adorazione” per i supermercati, ed è: il freddo!! Che nervoso doversi vestire per entrare e spogliarsi prima di uscire, soprattutto d’estate, d’inverno, ammetto lo soffro di meno.

Ma il freddo e il poco tempo non mi porteranno a fare la spesa on line dal cellulare, scegliendo cliccando sulla foto (anche se i prodotti sono esattamente quelli scelti da sempre e a cui sono affezionata) e trovare tutto pronto e imbustato.

Sarò antica, ma la spesa ha la sua routine fisica: di preparazione della lista, del parcheggio tattico vicino ai carrelli, della visita alle corsie… ed infine al “momento cassa”.

L’arrivo in cassa credo sia importante per qualsiasi negozio ma quasi fondamentale per un supermercato.

La cassiera forse inconsapevolmente dà un servizio davvero molto molto importante al proprio posto di lavoro perchè è l’ultima persona che incontriamo prima di andar via e così un sorriso, una gentilzza, una domanda semplice (per ricordarti se devi prendere i bollini o se vuoi usufruire di alcuni sconti) o un sacchetto che distingue i surgelati dal resto della spesa (così da non bagnare tutti gli altri prodotti in busta) è un piccolo gesto che pero’ l’utente spesso nota e apprezza. Sono praticamente certa che la persona che riceve queste gentilezze deciderà di tornare in quel supermercato, di contro se  ricevesse una scortesia in uscita, considerato che i prodotti si trovano in maniera quasi omogenea nei supermercati di zona, la prossima volta farà una scelta diversa.

…e tu ami fare la spesa? Cosa ti piace e cosa eviteresti?

..unisci anche tu il tuo puntino…