Chi di noi non ricorda il primo sport praticato da bambino/a?
Generalmente sono i genitori a scegliere per i figli, soprattutto considerato che negli ultimi anni si tende a far iniziare uno sport già dalla prima infanzia.
Proviamo ad analizzare su quali criteri comunemente si potrebbe basare la loro scelta: per esempio sui giorni e gli orari delle lezioni, quindi su ciò che ritengono più comodo per l’organizzazione familiare (“durante la settimana non riesco a portarlo a far sport, torno troppo tardi!”) oppure in base a delle attitudini che i genitori con occhi vigili notano nei propri figli (“ah no, mio figlio lo iscrivo sicuramente a calcio perché ha un talento naturale… pensa che a casa già a due anni tirava calci ad un pallone piccolino che gli aveva comprato suo padre!”…) oppure la scelta la si prende in base allo sport scelto dall’amichetta del cuore (“quest’anno l’ho iscritta a danza perché c’è già Elena, la sua amichetta della materna, che ha fatto baby dance l’anno scorso e si è trovata bene e allora sai, per accontentare Giovanna…”).
Ricordo che io non rientrai in nessuna di queste categorie di scelta. Mia madre, durante una cena, chiese consiglio ad un allenatore di basket e io pensai due cose: la prima fu “ma questo che ne sa cosa mi piacerebbe fare?”, la seconda “risponderà basket”… invece lui rispose “io ti consiglio la ginnastica ritmica” argomentando ovviamente la sua proposta non solo con gli effetti fisici positivi dello sport suggerito, ma anche con gli aspetti positivi di socializzazione.
La Ginnastica Ritmica?
Non avevo idea di cosa fosse. Le mie compagne di classe o andavano a danza o in piscina… e continuavo a ripetermi: “chissà come si fà la ginnastica ritmica?”.
E così arrivò il giorno del primo allenamento, la mia allenatrice dolce e severa allo stesso tempo, una palestra, il suo pavimento di gomma verde e le spalliere in schiera su tutta una parete… Ho amato tantissimo questo sport e amo vederlo in TV durante le olimpiadi o quando ne danno occasione.
Gli allenamenti non erano affatto blandi eppure a fine lezione, nonostante mi sentissi stanca morta, mi sentivo leggera, a volte soddisfatta a volte meno, ma una cosa era certa io mi sentivo Io. Ricordo che non sognavo di diventare una campionessa… ma sognavo di avere la possibilità di allenarmi con i cinque attrezzi (nastro corda, palla, cerchio e clavette) per sempre…
A Giugno arrivava il momento del saggio: il body rosso, lo chignon, il cuore che batteva forte… e Mamma che provava in tutti i modi a convincere Papà a ritagliarsi un paio d’ore per venire a vedermi… una routine speciale per me.
C’è un aspetto della ginnastica ritmica sul quale in pochi forse si soffermano ed è il suo essere allo stesso tempo sport individuale e di squadra. Questa ambivalenza puo’ sviluppare al meglio le caratteristiche caratteriali di ogni ginnasta. Ed è, secondo me, una vera marcia in più rispetto a tutti gli altri sport.
Ancora oggi quando mi capita di vedere una ginnasta o una squadra di ginnaste io mi emoziono come quando ero bimba e non riesco a staccare gli occhi dalla TV... perché il primo body, cosi come il primo amore, non si scorda mai!
…e voi con che sport avete iniziato da piccoli? Che ricordi avete? E oggi che sport seguite? e perché?…
…unisci anche tu il tuo puntino…
Lo sport è una grande scuola…!!!
La mia iniziazione e i primi ricordi li ho già raccontati qua…
https://elenarigon.wordpress.com/2016/09/27/gli-esordi/
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Grazie 🙂
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