Quando si avvicina il Natale uno dei ricordi più vivi che ho è l’immagine di mia madre che impacchetta uno per uno i regali per amici e parenti ed io, seduta accanto a lei, le stacco pezzi di scotch dal contenitore pesante e blu e la guardavo impacchettare in maniera perfetta qualsiasi forma di regalo, sperando di riuscire memorizzare tutti i suoi trucchetti! Tra nastri, coccarde, pacchetti e carta da regalo che occupavano tutta la tavola, accanto a me “curavo” (alla milanese) un quadernone dove lei appuntava il regalo di quell’anno accanto al nome della persona così da essere sicura di non duplicare lo stesso regalo l’anno successivo. Ricordo quel momento delle feste con estrema dolcezza e con quella sensazione di ammirazione per Lei così brava e ben organizzata… ogni anno mi ripropongo di compilare anch’io un quadernino e di fare pacchetti belli come i suoi ma non riesco a fare mai né uno né l’altro…
Ad impacchettare non rinuncerò perché sono convinta che è sempre meglio un pacchetto impacchettato male ma con le mie mani piuttosto che perfetto e fatto da un commesso di un negozio.
Un altro ricordo che non riesco a riproporre nella mia vita attuale è quello legato all’addobbo dell’albero di Natale: mia madre amava cambiare il colore delle palline e dei nastri mentre io da 15 anni a questa parte faccio lo stesso albero con lo stesso colore delle palline e dei nastri aggiungendo giusto una / due palline ogni anno che passa.
Invece una tradizione a cui non so rinunciare e che ho mantenuto (e son sicura manterrò) è fare colazione con una bella fetta di Pandoro! Non ci sono diete che tengono né rimorsi, nel periodo natalizio la mia colazione è cappuccino e pandoro…se poi decido che sono stata brava (e ho il tempo) preparo il mascarpone per accompagnare la mia fetta quotidiana di pandoro…allora sì che è davvero festa!
Il Natale ha sempre rappresentato un momento importante per la nostra vita familiare: da bambina ricordo che la vigilia spesso eravamo a cena a casa nostra con qualche parente e la mattina di Natale, dopo aver vissuto l’emozione di trovare e scartare i regali sotto l’albero, ci si metteva in macchina per passare il Natale e i giorni successivi dai nonni materni nel paese di origine di Mamma con tutti gli zii e i cugini, passando da una tavola ad un’altra, da una tombola ad un’altra, ed ai giochi di carte infiniti ed interrotti solo da qualche dolcetto in pausa.
Nel periodo dell’Università, il Natale era l’occasione per tornare a casa e rivedere tutti quei visi che nei mesi precedenti mi erano mancati e ancor di più ci si organizzava ogni sera a giocare a casa degli amici “a turno”, invece da quando sono diventata Mamma cerco di trasferire questi miei sentimenti di condivisione e di magia alle mie bambine approfittando appieno del maggior tempo da poter passare insieme a giocare e a crescere insieme.
Una delle cose che mi manca di più rispetto a quando ero una bambina è scrivere la letterina a Babbo Natale perché io in Babbo Natale c’ho sempre creduto, anche davanti all’evidenza di un armadio aperto da mio fratello per mostrarmi tutti i nostri regali impacchettati, ho sempre voluto crederci e così ho deciso che continuerò a crederci anche da grande perché quell’attesa magica, quella speranza che accompagna il sonno del 24, l’emozione della scoperta la mattina dopo dei regali sotto l’albero sono emozioni che mi piace provare e anche se puo’ sembrare infantile non voglio rinunciarci per nulla al mondo.
…e tu che ricordo hai del Natale più bello trascorso? E come vivi oggi il periodo natalizio rispetto a quando eri più giovane?…
…unisci anche tu il tuo puntino…