In queste ultime due settimane mi è capitato spesso di dover prendere la metropolitana e, visto che l’ho presa anche da sola, ho avuto anche il tempo e il modo di guardarmi intorno e farmi un’idea sul “popolo” che frequenta la metropolitana anche quotidianamente.

La prima cosa che noti quando sali sulla metropolitana sono le carrozze: ce ne sono di nuove, pulite, con i sedili rossi in design e poi ci sono quelle un po’ più anzianotte, poco curate, quelle che vedi nei film americani di tanti anni fa, quello è il primo input che ti fa sentire felice di non stare bloccata nel traffico e arrivare in tempo al tuo appuntamento o ti fa avere il rimpianto di non aver preso un altro mezzo di trasporto!

A Milano la metropolitana collega molto bene la città e i milanesi sono abituati ad usarla quotidianamente perché puntuale ed efficiente, a differenza della metropolitana di Roma che non era molto puntuale e comoda (mi baso sui miei ricordi… magari adesso funziona meglio!), ma la metropolitana della Capitale ha anche dei tratti in superficie che mi danno la sensazione di stare dentro una giostra che esce ed entra in galleria… e il raggio di sole quando sei seduto in metropolitana ti strappa sempre un sorriso inconsapevole.

Salgo, mi siedo e inizio a guardarmi attorno e mi incuriosisce chi ho intorno: trovo un ragazzo che non stacca gli occhi dal gioco del telefonino, due colleghe della mia età  (immagino) che parlano dell’aperitivo della sera prima, poi ci sono quattro amici: due seduti e due in piedi che si raccontano della ragazza conosciuta davanti scuola.

Quando pian piano ti avvicini alle fermate del centro hai la sensazione che le persone che salgono e scendono siano più belle, più curate, più attente al loro tono della voce. E infine ci sono loro, i turisti, muniti di cartina turistica in ogni lingua…e guardandoli penso sempre “chissà se Milano li conquisterà?”… e la mia risposta è sempre positiva…

Ebbene sì, io ho la capacità di perdermi anche utilizzando la metropolitana perché sbaglio direzione della metro, oppure perché mi perdo nella fantasia che un giorno il ragazzo che legge il libro in metro verrà finalmente interrotto da una ragazza che incuriosita gli chiede di cosa parla il libro…e io…salto la fermata!

Mio marito usa la metro quotidianamente e a volte mi racconta piccoli episodi che durano “un paio di fermate” e son sempre più convinta che la metropolitana è una serie di scatoline su binari e dentro ogni scatolina puoi trovare sogni e incubi umani e questo vale sempre, nel tempo e nello spazio, e rispecchia appieno la società e la città in cui ti trovi… secondo me si chiama “metro politana” perché “misura la città” non solo in senso fisico attraversandola ma anche come metro sociale rappresentandola.

Voi amate prendere la metropolitana per spostarvi nella vostra città o durante un viaggio in qualche capitale europea?
…unisci anche tu il tuo puntino…