Ebbene sì 20 anni fa come oggi (18.7.1997) sostenevo l’esame orale della maturità.

Confesso, che la data sia proprio oggi me l’ha ricordato mio fratello stamattina con un messaggio sul telefonino, sì perché tra le diverse “coincidenze astrali” della mia vita annovero quella della coincidenza di giorno e orario dell’esame orale di maturità con mio fratello… quante possibilità potevamo avere svolgendo Lui maturità scientifica e io maturità classica ovviamente in istituti diversi? … eppure!

Sulla “Notte prima degli esami” sono state scritte canzoni, la più famosa ovviamente quella di Antonello Venditti ascoltata e riascoltata sempre con grande emozione, sono stati girati film e scritti libri, (anche se non so se è nato prima il film o il libro..ehehhe…) in ogni caso entrambi sono stati dei film davvero carini, leggeri e molto realistici in cui è facile trovare un personaggio in cui ritrovarsi e quindi lo consiglio a chi “vuole farsi un’idea” delle emozioni che vi attendono e dei diversi modi di affrontare il famoso “esame di maturità” e di viverlo…

Quest’anno quando sono uscite le tracce della prima prova scritta nella chat del liceo si sono scatenati! Alcuni ricordavano tutti i dettagli, altri a grandi linee, io ricordo davvero poco di quei giorni. A parte l’emozione e l’ansia da prestazione che già la parola “esame” suscita di per sé accompagnata dal contesto non più “sereno e scansonato” di tutti i mesi che precedono l’esame e che invece segnano l’ultimo anno del Liceo; non ricordo dettagli come le tracce o la versione di latino, né la tesina seppur preparata con tanta cura e attenzione.

Ricordo con sicurezza che il mio personalissimo approccio all’esame orale era: “gli scritti “erano andati” ma la performance orale è davvero un’ incognita” perché io sono “figlia” del : “studia, si capisce e lo dimostra, ma rende meno di quanto studia“… insomma serena e tranquilla non lo ero neanche sapendo di aver studiato e anche molto. Diciamo che io studiavo “9” per ottenere “7” (se tutto andava bene) soprattutto durante le interrogazioni, ero sempre “meno” rispetto al tempo e all’impegno impiegato, mentre gli scritti mi hanno sempre dato più soddisfazione. Il foglio bianco mi dava molta più sicurezza di due occhi che mi fissavano e una bocca da cui sarebbe uscita qualsiasi domanda o giudizio… non so se rendo l’idea.

E così, come ogni volta che dovevo parlare “in pubblico” (esami, recite, riunioni da condurre) prima dei 20 anni, lacrimuccia prima dell’inizio di nascosto e “vai senza pensieri!”.

Ricordo che noi due fratelli abbiamo ottenuto lo stesso punteggio ma la differenza tra mio fratello e me è stata una sola e fondamentale, lui aveva vissuto appieno la sua adolescenza, io..boh… forse anch’io a modo mio… forse… ma ricordo che avevo tanti pesi e sentivo tanto un senso del dovere non positivo, quindi ripenso a me con tanta tenerezza e ho un sorriso amaro anche adesso che scrivo questo “puntino”.

Ma poi davvero questo esame sancisce la nostra “Maturità”? Chissà! Se fosse davvero così ammetto di avere difficoltà ad associare quell’esperienza alla mia “Maturità”. 

…e Voi che ricordi avete, se ne avete, della vostra Maturità?…

…unisci anche tu il tuo puntino…