Il mio vivere l’Amicizia è cambiato nel tempo, da adolescente ero certa che l’Amicizia doveva essere stretta, quotidiana, unica, al limite dell’esclusività. Con il senno di poi quello è stato uno dei più grandi errori della mia vita adolescenziale, uno di quegli errori inconsapevoli che ti fanno perdere ancora più sorrisi, ti fanno perdere confronti importanti e ancora perdi la “libertà” di scegliersi ogni giorno…come è necessario succeda in tutte le relazioni che abbiamo durante la nostra vita a tutte le età.
Ma io oggi che tipo di amica penso di essere?
C’è una frase che rappresenta appieno il mio sentimento di amicizia (anche considerando i miei traslochi da una città ad un’altra), ed è:
Di certo sono un’amica che ascolta, ascolta davvero con interesse che mi porta a notare anche l’inflessione della pronuncia di alcune parole durante un racconto, ma sono un’amica che quando accoglie un racconto di dolore o di pathos non ha risposte alle domande tipo: “ma secondo te…?” No, non lo so “perché” qualcuno dice o non dice qualcosa, non so “perché” qualcuno fa o non fa qualcosa. E allo stesso modo non so rispondere a domande tipo: “tu che faresti?”, ma che ne so cosa farei!? Se non sono dentro la situazione che mi si racconta e non l’ho mai vissuta, non riesco ad esprimermi e quindi trovo che la mia risposta sarebbe “inutile e fuorviante” perché la vita va vissuta e non giudicata o costruita su congetture, perché credo che in alcune situazioni bisogna trovarcisi per esprimere una posizione chiara.
Sono un’amica assolutamente NON quotidiana, ho bisogno dei miei distacchi, di incontrare persone diverse, di chiacchierare, del confronto e del raccontarsi ma a “rotazione”, forse questa necessità nasce dal mio passato e da quel mio errore adolescenziale di esclusività e se “marcata stretta” io mi stacco inevitabilmente perché non ho più molto da dire… e di contro quando mi vengono riconosciuti i miei “tempi di relazione” sono io a cercare il contatto con telefonate o messaggini intrisi dalla felicità di raccontarsi “cos’ è successo nel frattempo”…
Le persone con le quali condivido il sentimento che si chiama Amicizia sono solo quelle che rispettano il mio modo di essere, di pensare e di vivere la mia Vita…che la rispettano, magari anche senza condividerla, ma va bene così.
Le mie bimbe son piccole e forse proprio per istinto femminile (i maschietti già da piccoli fanno più gruppo) hanno già le amiche “del cuore” e penso sia un bel sentimento ma, allo stesso tempo, parlo loro di me per evitare l’errore che mi ha quasi fatto perdere una persona che per me ancora oggi è un forte punto di riferimento https://unisciipuntini.me/2016/10/05/due-fossette-e-due-amichevoli-insegnamenti/
Gli amici ci devono essere nel momento del bisogno, ma se “Tu ti perdi, solo Tu puoi ritrovarti”. Credetemi non è un “lavarsi le mani” anzi, io credo che una presenza “silenziosa” puo’ aiutare a prendere consapevolezza per poi “risalire” con le proprie forze.
“Non camminare dietro a me, potrei non condurti. Non camminarmi davanti, potrei non seguirti. Cammina soltanto accanto a me e sii mio amico.”
(Albert Camus)
Quando sono in difficoltà con la vita e con me stessa cerco di essere io la mia migliore amica, se decido di raccontarmi a qualcuno, ascolto i consigli che mi vengono dati ma poi capisco che tutto parte e finisce con me e nessun altro.
Preziose le mie amiche vicine e lontane e speciale è la mia “amica specchio” senza la quale non riesco a stare.
L’ Amicizia è condivisione e non invasione, è rispetto e non imposizione, è lealtà e non imbarazzo.
…e tu che Amico sei? E il tuo vissuto di Amicizia è cambiato negli anni?…
…unisci anche tu il tuo puntino…