Ho iniziato un po’ tardi a cercare di essere la mia migliore Amica e a perdonarmi i miei errori, perché è facile dare consigli su cosa fare o meno quando la situazione non la viviamo in prima persona. Avremmo sempre bisogno di riuscire ad abbandonare quel naturale coinvolgimento emotivo che ci fa cambiare opinione 1000 volte senza andare né avanti né indietro per la paura dell’errore. Il segreto potrebbe essere il restare più lucidi e distaccati così da poter “caricare” i piatti della bilancia in maniera più “corretta” e permettere a noi stessi di valutare la scelta da fare o anche solo la posizione da prendere su una qualsiasi situazione della Vita. Ma credo che anche in questo caso l’errore è sempre dietro l’angolo.

Da ragazza sono sempre stata emotiva, sognatrice e poco razionale…e davanti ai problemi da risolvere me ne son sempre creati di nuovi da aggiungere a quelli ancora non risolti per poi non riuscire ad arrivare ad una mia personale posizione o una scelta… e sbagliare. Sbagliare a valutare, sbagliare comportamento, sbagliare il linguaggio usato.

Un giorno qualunque mi son fermata e mi son chiesta: “ma “dall’esterno” come giudicheresti questa situazione? E cosa ti direbbero le tue Amiche?” E così ho iniziato ad imparare a vedere il buono anche in ciò che mi sembrava una catastrofe… e soprattutto a leggere l’errore non come la “paura di cadere” ma come un “ostacolo da superare: “Ok ho sbagliato, ora devo aggiustare il tiro”.

Ed è così che sono arrivata alla mia personale consapevolezza che nella vita, a qualunque età tutto (e sottolineo tutto) è relativo, non ci sono le “Verità assolute” a cui spesso veniamo educati ad ambire… per esempio se perdi il lavoro ed è un lavoro che ami è un “errore” che porta a delle conseguenze che saranno più soffici da affrontare rispetto a perdere un lavoro sottopagato, poco gratificante e che a volte ti toglie il sonno… forse in quel caso l’errore era accontentarsi e sminuirsi.

Sbagliamo tutti nella vita, spesso ne facciamo tesoro e non ci ricaschiamo, altre volte “diabolicamente” perseveriamo. Non c’è una regola e proprio per questo l’errore, lo sbaglio è insito nel nostro essere.

L’errore è l’espressione massima del nostro essere imperfetti.

Mi son fidata di chi diceva di volermi bene ma in realtà non era così, ho sbagliato a non ascoltare “l’altra campana” e a giudicare una situazione che mi è stata raccontata in maniera “forzata”, ho sbagliato a non insistere per avere il motorino, ho sbagliato a farmi per anni i colpi di sole ai capelli, ho sbagliato amore e ho sbagliato strada tante volte.

Poi son diventata Mamma e si sa che “genitore” fa rima con “errore” e quindi provo ad essere una Mamma che ascolta e che spiega le situazioni e le scelte, una Mamma che coinvolge le proprie bimbe nelle scoperte, una Mamma presente ma sono anche una Mamma che a volte alza la voce per errore e sento di dover chiedere scusa… ma anche qui non c’è una regola, nessuno può garantire che certi comportamenti porteranno al rapporto perfetto con i propri figli. Ho conosciuto genitori assenti che sono riusciti a trovare una strada di comunicazione con i propri figli e di contro genitori stra-presenti risultare poi assenti e ignari delle difficoltà che devono affrontare i propri figli nella vita di tutti i giorni.

L’errore fa sentire vivi e va per questo elogiato, credo. È importante riconoscere i propri errori: quelli verso gli altri e soprattutto quelli nei nostri confronti che ci hanno provocato o ci provocano ancora dolore e dei quali ancora non troviamo la forza di perdonarci.

Io sento di dover chiedere scusa a me stessa per gli errori fatti ma allo stesso tempo è giusto ringraziarmi per averli fatti, perché oggi sono una persona migliore grazie a quegli errori. Sembra strano ma è proprio così.

I nostri errori sono nostri “figli” e allo stesso tempo noi siamo “figli” dei nostri errori.

Con questo post di “elogio degli errori” fatti e superati fino ad oggi (che compio 39 anni) posso affermare di sentirmi pronta ad affrontare quelli dei prossimi 61 anni e quindi a chiedere scusa agli altri e a me stessa.

…e tu gli errori li vivi come una “caduta” o cerchi sempre di vederli come un ostacolo presente e da superare?…
…unisci anche tu il tuo puntino…