4. La storia di Claudia e Lucia.

1a parte

2a parte

3a parte

Lucia atterrerà a Milano martedì prossimo, non ha mai chiamato né scritto a Claudia ma su Instagram, tra foto e stories, si è fatta sentire a ‘modo suo’: feste, risate, paella, il mare, Andrea, i colori di Barcellona e il suo sguardo trasparente e vivo.
Claudia rimase in attesa e Lucia puntuale martedì all’ora di pranzo le scrisse un messaggio: “Sono appena arrivata a casa, attacco la lavatrice, mi faccio una doccia e ti chiamo. ci sei per le 18?”
“Certo! Non vedo l’ora voglio sapere tutto!”
“Skype?” chiese Lucia.
Claudia, leggendo aggrottò le sopracciglia domandandosi il perché di questa richiesta… Giorgio dopo l’ufficio sarebbe andato a giocare a calcetto quindi “ok per skype” nessuno poteva ascoltarle.
Claudia rimase con questa domanda fino a quando arrivò a casa, accese al volo il pc e nel mentre si tolse il cappotto, le scarpe e si legò i capelli in uno chignon veloce.
“Amicaaaa!! Bentornata!”
L:” Tesoro avevo una voglia di rimanere lì indescrivibile…una vera vacanza e Barcellona è una città che conquista!”
I racconti delle giornate e delle serate si rincorrono e poi Lucia racconta di aver conosciuto anche il ragazzo di Andrea un tipo davvero in gamba che l’ha accolta in casa con gentilezza e allegria, insomma Lucia era partita sperando di staccare la spina e c’è riuscita, ma è riuscita anche a far chiarezza e ha deciso di non voler portare avanti la gravidanza. “Non giudicarmi Claudia ma un bambino da crescere è una scelta da cui non si torna indietro, è una responsabilità troppo grande per me soprattutto in questo momento della mia vita. Non è una scelta facile ma è l’unica scelta che ha un senso”.
Le parole di Lucia avevano un senso e il tono della sua voce le rendevano decise e indiscutibili, Claudia aggiunse senza pensarci: “Hai proprio deciso?” ma sapeva di ricevere un “Sì” dal tono altrettanto deciso.
“Vorrei starti vicina, se ti fa piacere, io mi organizzo e salgo da te!” “Aspetta aspetta! Allora, in queste settimane ho letto tanto sull’interruzione volontaria di una gravidanza e così da Barcellona ho anticipato l’appuntamento a domani così da essere nei tempi. Credimi, se ho capito una cosa da cambiare nella mia personalità è proprio il non voler più rimandare per affrontare le situazioni che la vita mi propone, perché una volta presa la decisione è inutile aspettare. Dunque: il tutto si svolge in day hospital e bastano al massimo un paio di giorni di riposo, con Giovanni con il fiato sul collo dovrò comunque tornare al lavoro il prima possibile, considerando anche che sono di ritorno dalle ferie, per cui, farti salire solo per un paio di giorni, non me lo sento, ma ti prometto che scenderò io per un weekend lungo al più presto, ok?”
C. “Ok ok…anche se mi da noia saperti da sola ad affrontare tutto questo” – L. “Non preoccuparti ho anche scelto l’anestesia totale, quindi dormo e dimentico tutto…tranne la nostra amicizia!…e i 10 giorni a Barcellona! Ahahha!”
C. “Va bene Lù, mi fido di te e ti voglio bene…”
L. “Ok ragazza felice! Tu come te la passi? Dormi sempre inpiedi? Ahahha…” e così la telefonata continuò con i racconti di Claudia, futura Mamma che, a differenza di altre, non prende appunti durante il corso pre parto, che non fa domande all’ostetrica e che dovendo interrompere i suoi allenamenti in palestra si è iscritta a yoga e in piscina…perchè lei ferma non ci sa stare! C. :”…e sai una cosa Lucy? Tra un po’ entrerò in maternità e allora sto valutando di iscrivermi ad un corso di cucina per andarci di mattina…che ne dici?”

Lucia era senza parole e rispose “Ottima idea! Visto che avrai del tempo libero, probabilmente l’ultimo prima di diventare mamma, oltre al corso di cucina potresti pensare a ‘un’integrazione’ con un corso da barista con specializzazione in cocktail…secondo me potrà servirti…e servirmi!!!”… le loro risate si fondono e interrotte dall’arrivo di Giovanni a casa ridendo si salutano.
Giovanni alza le mani e commenta “non volevo disturbare!” – L.:”Nessun problema futuro paparino, vi lascio soli!” – “Bella Barcellona?” chiese Giovanni, “Bella davvero sì!” rispose Lucia “ci sentiamo presto, ciaooooo”.

“Sperava di addormentarsi e svegliarsi senza ricordare nulla”

Lucia fece gli esami richiesti, tutti gli incontri come da “prassi” che le pesarono più del previsto soprattutto un paio di incontri che visse come una mancanza di rispetto per le proprie scelte personali sentendosi giudicata, prese l’ultimo appuntamento e capitò con un medico obiettore di coscienza che capì la sua scelta e la tranquillizzò, lei si “addormentò” sperando di poter dimenticare al più presto… e invece la ferita rimase aperta, tornò al lavoro, finse con la sua famiglia e con i suoi amici, iniziò a scrivere le proprie emozioni e sensazioni ma scrivendole le poté analizzare e rendersi consapevole del suo tormento. La decisione che aveva preso era l’unica alla quale riusciva a dare un senso…eppure si colpevolizzava di egoismo, viveva appieno la perdita, si lasciava andare a serate che si concludevano con l’addormentarsi in un mare di lacrime. Si sentiva “sbagliata” ancora più di quanto la faceva sentire sbagliata sua madre sin da quando era piccola, si giudicava e non si dava pace. Dopo un mese si ripresentò in ospedale per un controllo di routine e lo sguardo ‘cadde’ su questo manifesto:

Il volontariato in ospedale

Senza pensarci troppo andò a cercare maggiori informazioni e dal pomeriggio del giorno dopo si trovò con un ‘camice’ colorato, il suo nome in un cartellino attaccato sul cuore, indossò un naso rosso finto e ‘vide’ una lucina lì in fondo alla sua anima che non si era spenta… bene,era solo nascosta!

Lucia era arrivata a toccare il fondo, a stare davvero male ed era arrivato il momento della risalita: fece un respiro profondo indossò il suo sorriso più rassicurante e seguì un ‘collega’ più esperto dentro la prima camera da visitare.

La rinascita di Lucia

…to be continued…

5a parte

6a parte

7a parte