5. La storia di Claudia e Lucia.
È arrivato l’autunno.
Il rosso e il giallo delle foglie, accompagnate dal marrone dei rami che pian piano sono sempre più spogli, accompagnano i giorni delle nostre amiche a distanza. Lucia non è ancora uscita dal periodo di crisi che l’accompagna da quel giorno in cui rinunciò alla sua prima gravidanza, si dedicava sempre con tanta energia e amore ai pazienti dell’ospedale dove faceva volontariato ormai 4 giorni su 7, ma quella magia restava in quelle mura, una volta uscita lasciava lì il camice colorato, il naso rosso e il suo unico sorriso.
Claudia si stava preparando ad annullare le sue ansie per affrontare al meglio l’esame dell’amniocentesi. Non è un esame obbligatorio ed è invasivo ma con Giorgio ne avevano parlato tanto, si erano documentati e avevano scelto di farlo. Più si avvicinava la data, più aveva una sensazione simile alla paura, e forse la notte prima fu davvero paura. Ne parlò a Giorgio che aveva preso un paio di giorni di ferie per accompagnarla il giorno seguente – giovedì – e non farla stancare il venerdì, proprio come le ha consigliato il ginecologo che li segue, compagno di scuola di Giorgio, di cui loro si fidano molto. Lui l’abbracciò, la fece piangere, la strinse a sé e le sussurrò all’orecchio “sei già la sua mamma, la o lo vuoi proteggere… andrà tutto bene vedrai”.
Si addormentò tardi, scrisse a Lucia, sapeva di trovarla sveglia. Lei la incoraggiò e si fece promettere un messaggio appena sarà tutto finito.
L’esame tecnicamente andò bene, Claudia strinse la mano di Giorgio sin dall’ingresso nella stanza e, seppur accolti dal sorriso del ginecologo accompagnato da parole rassicuranti, Claudia non riuscì a trattenere delle silenziose lacrime che le segnarono il volto fino alla fine dell’esame. Ora assoluto riposo a letto per qualche giorno e i risultati tra 20 gg.
L’attesa del risultato accompagnata dall’immobilità a letto misero a dura prova Claudia, che è sempre stata una ragazza attiva e in continuo movimento. Giorgio la coccolava sempre tanto, ma lei diventava pian piano sempre più insofferente al punto che il suo compagno non sapeva più cosa ‘inventarsi’ ed anche Lucia era in difficoltà nell’arginare i pensieri di Claudia, non l’aveva mai sentita così pensierosa e a tratti preoccupata… poi un giorno, durante una telefonata, Lucia disse a Claudia: “Sì tesoro ho capito le tue preoccupazioni ma cerca di capire che la tua ansia il pargolo o la pargola la “sente”, non fasciarti la testa prima di sbatterla…perchè non è detto che tu la debba ‘sbattere’! Qualche anno fa ho letto un libro e ricordo una frase che disse Enzo Ferrari” – la interrompe Claudia :” Sì lo so, disse: “Se lo puoi sognare, lo puoi fare!, ma cosa c’entra Lucy? Vedi che non mi ascolti?” – “ma no Claudia, fammi finire, Ferrari disse: “Un pilota perde un secondo a ogni figlio che gli nasce.” questo perché inconsciamente, il suo diventare padre aumenta il proprio istinto di sopravvivenza che proietta anche al proprio figlio ed è questo che lo fa involontariamente rallentare. Andrà bene Cla, ne sono certa. Ti abbraccio forte, scappo dentro che mi aspettano. Besos!”.
Claudia la salutò. Mancavano tre giorni, questi ultimi volarono via insieme alle pagine dei due libri che Claudia quasi divorò durante quegli ultimi giorni.
Il risultato confermò che tutto andava bene e Claudia, che non aveva proferito parola fino a quel momento, sospirò, abbracciò forte Giorgio a cui stritolava la mano nella sua sudata e tremolante da quando erano scesi dalla macchina e indossò uno dei suoi sorrisi più raggianti. Scrisse a Lucia un messaggio di 2 parole “tutto ok” e riprese ad ascoltare le parole del medico. “A questo punto se volete conoscere il sesso…io lo so”.
I due si guardarono negli occhi mentre Giorgio continuava a sgranchire le dita della sua mano sinistra (aveva capito che era meglio preservare la destra!), annuirono col capo in sincro tra loro, meglio delle Kesler… e così scoprirono che sarebbe arrivato un maschietto a stravolgere d’Amore le loro vite!
Appena usciti dalla stanza erano così felici che non riuscivano quasi a parlare ed era un’alternarsi di abbracci / baci e poche parole ripetute alternandosi tra di loro: “sono felice” – “che bella emozione” – “grazie” – “ti amo”…
Il rosso delle foglie d’autunno sembrava ancora più rosso e arrivati sul lungomare per pranzare nel ristorantino del loro primo appuntamento, il profumo del mare aveva il sapore di serenità e le onde che si susseguivano lentamente regalava a Claudia una forte emozione di calma.
Lucia scrisse a Claudia “posso chiamarti?” – ” quando vuoi!”.
“Allora Cla, tutto ok?” – “Sì Lucy!!! Sono felice! Grazie di tutto!… Ah, prendi nota: sarà un maschietto!” – “Che bellooo!!! Approfitto, ora che sei più serena per raccontarti di quel tipo del volontariato, ricordi quello che mi ha dato un passaggio l’altra sera alla fine del turno, Riccardo.” – la interruppe Claudia con la sua voce entusiasta come sempre “Dimmi tutto!” – “mi ha chiesto di uscire insieme…” – “Ottimo direi!” esultò Claudia, ma Lucia non aggiunse altro… Claudia interruppe il silenzio: “e quindi? Dai dai dimmi!” – “ma niente, lui è sempre carino, gentile, ha tanti interessi, un bel carattere positivo… ma io non so Claudia.. non so se sono pronta…” – “dai Lucia, pronta per cosa? Una pizza fuori in due? Dai su lasciati andare magari si rivela un buon amico che ne abbiamo sempre bisogno!… non essere prevenuta…” – ” ok ci penso Claudia, promesso, ora ti lascio al tuo Giorgio! Un bacio!!”
Ma Lucia quell’appuntamento decise di non accettarlo, non si sentiva ancora a suo agio a relazionarsi con un nuovo ‘mondo esterno’.
…to be continued…